Amorosa visione/Ai cortesi Lettori

Ai cortesi Lettori

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Frontespizio II Sonetto I
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AI CORTESI LETTORI



Proseguendo il mio assunto di fare di pubblica ragione le Opere volgari di Giovanni Boccaccio emendate accuratamente sopra i più antichi e migliori testi a penna, mi compiaccio di farvi offerta dell’Amorosa Visione, ridotta alla sua vera lezione con quella maggior diligenza che dalla mia tenuità è stato permesso. Questo Poemetto, che io riguardo come la miglior produzione poetica del Certaldese, è un vero gioiello di poesia italiana del secolo decimoquarto, ma disgraziatamente da pochi conosciuto e apprezzato. Le poche e rare edizioni di questo poema furono il principale ostacolo onde potesse essere diffusamente conosciuto; e se alla scarsità [p. vi modifica]degli esemplari si aggiunga il poco o niun merito delle edizioni, perchè ricolme di errori e infedelissime, n’avremo la convinzione della dimenticanza in cui era caduta quest’opera pregevolissima. I compilatori del Vocabolario della Crusca sul principio del passato secolo riconobbero l’infedeltà delle edizioni dell’Amorosa Visione, e vollero preferire a queste i manoscritti, e si servirono per testo di un codice Riccardiano O. IIII. 39, che ora si trova sotto il N. 1066. Sopra questo manoscritto fu fatta in Palermo nel 1818 la più recente edizione dell’Amorosa Visione, la quale però è riuscita scorrettissima. Per una cieca venerazione a quel manoscritto, che non ha altra prerogativa che di esser servito per gli spogli all’ultima edizione dal Vocabolario della Crusca, non fu tenuto conto della manifesta trascuratezza del testo, che indica l’ignoranza del suo copista, e fu rifiutato il soccorso che avrebbero potuto ampiamente fornire tanti altri più antichi e corretti codici delle nostre doviziosissime biblioteche. Due codici della stessa Libreria Riccardiana 106o, e 1139 mi hanno somministrato importantissime correzioni, e qualche volta ho avuto ricorso al codice Magliabechiano, già Stroziano, palchetto secondo codice 28. Col loro soccorso ho potuto correggere notabilmente il testo dell’Amorosa Visione, e pubblicarla adesso secondo la mente dell’autore, che usò il bizzarro studio di formare un Acrostico di tutte le prime lettere del primo verso d’ogni terzina, il che fu interamente omesso nella citata [p. vii modifica]edizione di Palermo, ove non si fa parola di quest’Acrostico, e si omettono del tutto i tre componimenti, che sotto la denominazione di sonetti precedono l’Amorosa Visione.