Amor ben veio che mi fa tenire
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Amor ben veio che mi fa tenire
manera [e] costumanza
d’aucello c’arditanza - lascia stare:
quando lo verno vede sol venire
ben mette ’n ubrianza5
la gioiosa baldanza - di svernare,
e par che la stagione no li piacc[i]a,
chè la fredura inghiacc[i]a;
e poi, per primavera,
ricovera manera10
e suo cantare in[n]ova e sua ragione.
Ed ogni cosa vuole sua stagione.
Amor, lo tempo che non m’era a grato
mi tolse lo cantare;
credendo megliorare - io mi ritenni.15
Or canto, chè mi sento megliorato,
ca, per bene aspet[t]are,
sollazo ed allegrare - e gioi mi venni
per la piu dolze donna ed avenante
che mai amasse amante,20
quella ch’è di bieltate
sovrana in veritate,
c’ognunque donna passa ed ave vinto,
e passa perle, smeraldo e giaquinto.
Madonna, s’io son dato in voi laudare25
non vi paia losinga
c’amor tanto mi stringa - ch’io ci falli;
ch’io l’agio audito dire ed acertare
sovran’ è vostra singa
e bene siete dinga - senza falli,30
e contolomi in gran bona ventura
si v’amo a dismisura;
e s’io ne son sì lic[c]o
ben me ne tegno ric[c]o
assai più ch’io non sao dire in parole.35
Quegli è ric[c]o c’ave ciò che vuole.
Donna e l’Amore àn fatto compagnia
e teso un dolce laccio
per met[t]ere in sollacc[i]o - lo mio stato;
e voi mi siete, gentil donna mia,40
colonna e forte braccio,
per cui sicuro giaccio - in ogne lato.
Gioioso e baldo canto d’alegra[n]za,
c’amor m’è scudo e lanza
e spada difendente45
da ogni maldicente,
e voi mi siete, bella, roc[c]a e muro:
mentre vivo per voi starò sicuro.