Alcyone/Bocca d'Arno
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BOCCA D’ARNO.
soavità nell’amorosa via
(se non la tua, se non la tua, presente)
come la bocca pallida e silente
5del fiumicel che nasce in Falterona.
Qual donna s’abbandona
(se non tu, se non tu) sì dolcemente
come questa placata correntìa?
Ella non canta,
10e pur fluisce quasi melodìa
all’amarezza.
Qual sia la sua bellezza
io non so dire,
come colui che ode
15suoni dormendo e virtudi ignote
entran nel suo dormire.
Le saltano all’incontro i verdi flutti,
schiumanti di baldanza,
con la grazia dei giovini animali.
20In catena di putti
non mise tanta gioia Donatello,
fervendo il marmo sotto lo scalpello,
quando ornava le bianche cattedrali.
Sotto ghirlande di fiori e di frutti
25svolgeasi intorno ai pergami la danza
infantile, ma non sì fiera danza
come quest’una.
V’è creatura alcuna
che in tanta grazia
30viva ed in sì perfetta
gioia, se non quella lodoletta
che in aere si spazia?
Forse l’anima mia, quando profonda
sé nel suo canto e vede la sua gloria;
35Forse l’anima tua, quando profonda
sé nell’amore e perde la memoria
degli inganni fugaci in che s’illuse
ed anela con me l’alta vittoria.
Forse conosceremo noi la piena
40felicità dell’onda
libera e delle forti ali dischiuse
e dell’inno selvaggio che si sfrena.
Adora e attendi!
Adora, adora, e attendi!
45Vedi? I tuoi piedi
nudi lascian vestigi
di luce, ed a’ tuoi occhi prodigi
sorgon dall’acque. Vedi?
Grandi calici sorgono dall’acque,
50di non so qual leggiere oro intessuti.
Le nubi i monti i boschi i lidi l’acque
trasparire per le corolle immani
vedi, lontani e vani
come in sogno paesi sconosciuti.
55Farfalle d’oro come le tue mani
volando a coppia scoprono su l’acque
con meraviglia i fiori grandi e strani,
mentre tu fiuti
l’odor salino.
60Fa un suo gioco divino
l’Ora solare,
mutevole e gioconda
come la gola d’una colomba
alzata per cantare.
65Sono le reti pensili. Talune
pendon come bilance dalle antenne
cui sostengono i ponti alti e protesi
ove l’uom veglia a volgere la fune;
altre pendono a prua dei palischermi
70trascorrendo il perenne
specchio che le rifrange; e quando il sole
batte a poppa i navigli, stando fermi
i remi, un gran fulgor le trasfigura:
grandi calici sorgono dall’acque,
75gigli di foco.
Fa un suo divino gioco
la giovine Ora
che è breve come il canto
della colomba. Godi l’incanto
80anima nostra, e adora!