Al vivo Sole a quei celesti ardori
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gabriele Fiamma
III1
Al vivo Sole a quei celesti ardori,
Ch’ardono i cuori ancorchè sien di ghiaccio,
Talor mi sfaccio, ed esco tutto fuori
Di questi orrori e del mondano impaccio.
5E, s’ho parole allor d’alti splendori
Contro gli amori accese, io non le faccio,
Ma ’l divin braccio a cui tutti gli onori,
Voi miei Signori, por dovete in braccio.
Che se l’affetto pio da lui m’impetra
10Quel dir che spetra l’indurata voglia,
E non la spoglia sol, ma il cor penetra:
Tal del perfetto amor oggi si svoglia,
Che con gran doglia dal suo cor la pietra,
Ch’or sì l’impètra, avverrà al fin ch’ei toglia.
Note
- ↑ Predicando in Napoli, e richiesto essendo come acquistata avesse tanta efficacia di parlare.