Ahimè, ch'io veggio il carro e la catena
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I
Ahimè, ch’io veggio il carro e la catena,
Ond’io n’andrò nel gran trionfo avvinto:
Già ’l collo mio, di sua baldanza scinto,
Giro di ferro vil stringe ed affrena.
5E la Superba il carro in giro mena,
Ove il popol più denso insulti al vinto:
E strascinato, e d’ignominia cinto,
Fammi l’empia ad altrui favola e scena.
Quindi mi tragge in ismarrito speco,
10Ove implacabil regno have vendetta
Fra strida disperate in aer cieco.
E col superbo piè m’urta e mi getta
Dinanzi a Lei, con cui rimango; e seco,
Chi puo pensar qual crudeltà m’aspetta?