Ah! Che giovò di cento Regi, e cento
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Orazio Petrochi
XI1
Ah! Che giovò di centò Regi, e cento
Mostrar l’effigio intorno intorno appese,
E le colonne in lungo ordine stese,
E gli scrigni dell’oro, e dell’argento?
5Se poi, bella Città, dall’ardimento
Del Tempo ingordo nulla ti difese
Nè alcun’orma di te serba il Paese,
Onde si possa dir: quì fu Laurento
Forse il capo alzeresti al Ciel vicina,
10Se una sorte scieglievi umìle, e bassa,
Altrui lasciando il nome di Reina:
Così piccol tugurio il fulmin lassa
Illeso, e con immensa ampia ruina
L’alte torri, ed i monti apre, e fracassa.