Adiecta (1905)/II/XIX
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NEVE
Nelle soffitte squallide
fra i cenci desolati,
morde la fame i visceri
4dei bimbi assiderati,
ma le innocenti lacrime
fredda la terra beve....
quante miserie piangono
8sotto la bianca neve!
Traggon l’oscene maschere
i passi titubanti
all’osterie che ruttano
12urli, bestemmie e canti;
brucia l’ebbrezza ignobile
come una fiamma breve....
quanti coltelli uccidono
16sotto la bianca neve!
Scalzo nel fango, un lacero
stuolo di forme umane
chiede il diritto a vivere,
20vuole lavoro e pane;
ma l’onta ed il rimprovero
e non il pan riceve....
quante vendette covano
24sotto la bianca neve!
Guata su l’acque livide
il vecchio pensieroso
e l’acque gli promettono
28la gioia del riposo.
Ai vinti, ai mesti, ai deboli,
gittar la vita è lieve....
quanti sepolcri s’aprono
32sotto la bianca neve!