Adiecta (1905)/II/LXX

Et in terra pax !

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ET IN TERRA PAX!

I.


     Bianca vigilia del Santo Natale
hai tu per tutti la pace e il ristoro?
Cantan l’osanna per ogni mortale
4le note allegre dell’inno sonoro?

     Se i nidi ai nati non scaldano l’ale,
non c’è la fame che strilla per loro
e sulle soglie fastose del male
8mancan pezzenti che piangano in coro?

     Mancano ciuchi che credon lavoro
esporre al riso l’aspetto regale
11della Giustizia nell’ozio invernale?

     E dalle mense, dai calici d’oro,
dalle fragranze d’anguilla e d’alloro,
14non senti l’odio che sale, che sale...?





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II.


     Ah no! Tu rechi col fumo che sale,
ghiotte fragranze d’anguilla e d’alloro
e larghi lampi di porpora e d’oro
sprazzan dai vetri nel buio invernale.

     Stende la neve il suo manto regale
sulla città dove posa il lavoro,
e intorno al fuoco, stringendosi a coro,
cantano i bimbi che ignorano il male.

     Ridon le madri cantando con loro
e in alto, in alto, dirizzano l’ale
le note allegre dell’inno sonoro.

     Oh, benedetta, se ad ogni mortale
rechi la gioia, la pace, il ristoro,
bianca vigilia del Santo Natale.