Adiecta (1905)/I/XXXII
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PARETAIO CRUSCHEVOLE
I.
Avacciati, Masin; le ragne appanna
e ì giochi assetta, imperocchè non piove.
Appaia il Ribaltone e il Montegiove
4dietro la vite della salamanna.
Che se lo mio volume or non m' inganna,
oggi si vuol passar sessantanove....
zirlano i tordi!.... o tu lo vedi?.... o dove?....
8Ha fatto il campanil, sorte tiranna!!
Guata, guata, Masin. Dietro lo spazzo
quiritta, tra la quercia e tra l' abete,
11hacci covelle! Scopri lo stiamazzo!
Doh, Masino, che stai? Tira la rete
c'è.... come è nero!.... com'è grande!... ah... pazzo!
14m'era sembrato un tordo ed era un prete!
II.
Dica, Don Pietro, mi doventa matto
che aiato se ne va per la mia tesa? —
— Oh, scusi! Andava al mattutino in chiesa
4e così, per la via, sono distratto. —
— Vien dal ròccolo suo? Quanti n’ha fatto?
— Eh! mica troppi. Trenta in una presa. —
— Poffare Iddio! Di qui, con tanta spesa,
8non riesco a fermar nemmeno il gatto; —
— Lo so, ma glielo dico apertamente;
ella non ferma un pigliamosche al volo
11perchè questo mestier vuole altra gente.
Dottor mio caro, per tirar l’aiuolo,
lo stampi pure e se lo metta in mente,
14val cento di loro un prete solo. —