Ad uno letterato novellino: monimento

Giuseppe Gioachino Belli

1843 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura Ad uno letterato novellino: monimento Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Diciotto inscrizioni Biglietto di gentil donna
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti italiani

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AD UNO LITTERATO NOVELLINO:
MONIMENTO.1


     Giovincel, se tu vuo’ di rinomea
Proveccio, e’ tuo’ dittati aggian nitore,
Cansa la mala via, sèrbati fuore
Di quella fuia aquilonar vallea

     Dove anfana la frotta che donnea
Co la ria stummia de lo stil piggiore
Scialando invecerie sanza dolzore
Per sua carenzia di diritta idea.

     De’ caporani nostri abbiti a speglio
Gli eloquii stietti, bontadiosi, arguti,
Per avacciarti de lo bene in meglio.

     Esto faccendo, viva e floriscente
Godraiti orranza, infin che non si stuti
Quello sole di Dio magno e sprendiente.

5 novembre 1843.

Note

  1. [Dalle cit. Poesie inedite; vol. I, pag. 20.] Letto all’accademia ordinaria de’ Tiberini del 21 aprile 1845. — Ripetuto il ...... 1850, ai Tiberini.— Detto agli Arcadi il 5 giugno 1851. — A dì...... ottobre 1852, dato per la strenna del signor Begli pel 1853 (Torino.)