A ppijjà mojje pènzece un anno e un giorno

Giuseppe Gioachino Belli

1831 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura A ppijjà mojje pènzece un anno e un giorno Intestazione 16 giugno 2024 75% Da definire

Primo, nun pijjà er nome de Ddio in vano L'uscelletto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

[p. 91 modifica]

A PPIJJÀ MOJJE PÈNZECE UN ANNO E UN GIORNO.

     Io je l’avevo detto a cquer bardasso:1
“Sin che ccampa tu’ madre, èssi2 zitello.„
Ma lui ha ttrovo un porton de trapasso,3
4E l’ha vvorzuta fà de su’ sciarvello.

     La vecchia4 sbuffa come un zatanasso,
La ggiovene5 tiè in culo farfarello:6
E si annamo ppiù avanti de sto passo,
8Famme bbusciardo, cqua nnasce un mascello.

     Cquella llì la vò ccotta, e cquesta cruda:
Cquesta vò iggnommerà?7 quell’antra innaspa;
11E ffanno come lo strozzino8 e Ggiuda.

     Se dìcheno impropèri a ttutte l’ora:
So’ er cane e ’r gatto, la lima e la raspa:9
14Via, cuer che sse pò ddì soscera e nnora.10

Roma, 12 novembre 1831.

Note

  1. Questo vocabolo non esprime in Roma che la semplice idea di “ragazzo, giovinetto.„
  2. Sii.
  3. Donna aperta da tutti i canti.
  4. La suocera.
  5. La nuora.
  6. Il demonio.
  7. Da gnommero, gomitolo.
  8. Capestro.
  9. Proverbi. [Ho già avvertito più volte che il Belli chiama spesso proverbi i semplici modi proverbiali, e viceversa: errore comunissimo al suo tempo.]
  10. [Chi da questi due versi del Belli ha creduto che a Roma ci sia un proverbio in questa forma: Soscera e nuora, cane e gatto, lima e rraspa, s’è ingannato. Il proverbio in questa forma non c’è; e i paragoni comunissimi del cane e il gatto e della lima e la raspa si applicano tanto alla socera e alla nora, quanto a ogn’altra specie di persone discordi. Veri proverbi invece son questi: Ha scritto er diavolo in carta nova: Nun mette inzieme soscera e nnora; — Soscera e nuora nun fanno bene un’ora; — La pasce tra la soscera e la nora Dura quanto la neve marzarola.]