A me adovene com'a lo zitello
Questo testo è incompleto. |
a cura di Guido Zaccagnini, Amos Parducci
XIII secolo
Questo testo fa parte della raccolta Rimatori siculo-toscani del Dugento
VI
È come il fanciullo, che torna al fuoco ove s'è Ijruciato.
A me adovene com’a lo zitello,
quando lo foco davanti li pare,
che tanto li risembla chiaro e bello
che stendive la mano per pigliare.
E lo foco lo ’ncende e fallo fello,
che no è gioco lo foco tocare;
poi ch’è pasata l’ira, alora e quello
disia inver’lo foco ritornare.
Ma eo, che trago l’aigua de lo foco;
e no è null’omo, che ’l potesse fare;
per lacrime, ch’eo getto, tutto coco,
chiare e salse, quant’aqua di mare:
candela, che s’aprende senza foco,
arde e incende e non si pò amortare.