Vite dei filosofi/Libro Nono/Vita di Anassarco

Libro Nono - Vita di Anassarco

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Diogene Laerzio - Vite dei filosofi (III secolo)
Traduzione dal greco di Luigi Lechi (1842)
Libro Nono - Vita di Anassarco
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CAPO X.


Anassarco.


I. Anassarco abderita. — Egli fu discepolo di Diogene smirneo. Alcuni dicono di Metrodoro chio, il quale affermava: Sè npppur questo sapere, che nulla sapeva. Metrodoro poi era uditore di Nesso chio; secondo altri di Democrito.

II. Anassarco si trovò con Alessandro, e fiorì nella cendecima olimpiade; ed ebbe avverso Nicocreonte tiranno de’ Corintj, Interrogato da Alessandro, in un simposio, che gli paresse della cena, dicono aver risposto: Ogni cosa, o re, magnificamente; non restò, che porre sulle mense la testa di un certo satrapo; accoccandola a Nicocreonte. Costui memore dell’offesa, dopo la morte del re, quando Anassarco dovette, navigando, approdare suo malgrado a Cipro, lo prese, lo gettò in un mortajo, e ordinò che lo percotessero con pestelli di ferro. Ma egli, non brigandosi del supplizio, disse quel motto che va per le bocche di tutti: Pesta pure il sacco d’Anassarco, chè non pesti Anassarco. E comandando Nicocreonte che gli si tagliasse anche la lingua, è fama che strappatalasi co’ denti, gliela sputasse in faccia. — Nostro è un epigramma di questo tenore:

   Pestate ancor, più e più; non è che un sacco;

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   Pestate; che Anassarco sta da tempo
   Con Giove. Ed a te volto, Proserpìna,
   Queste parole, fra tormenti, appena
   Dice: In malora pessimo mugnajo.

III. Costui per la sua impassibilità e per la facilità di adattarsi a tutto nella vita era soprannomato Felice; ed era uno di coloro che sanno, con molta facilità, ricondurre gli uomini alla virtù. Quindi e’ fece ritornare in sè stesso Alessandro, che credeva di essere un dio; poichè vedutogli scorrer sangue da una ferita, mostrandolo ad esso colla mano disse: Questo per altro è sangue e non

     Icore, quale ne’ beati numi
     Scorre.


Tuttavia afferma Plutarco che lo stesso Alessandro tenne questo discorso a’ suoi amici; ma che un’altra volta Anassarco beendo prima di lui, gli mostrasse la coppa, e gli dicesse:

   Ferirà mortal destra un qualche nume?