Tutto quest'anno, che mi son frustato

Cecco Angiolieri

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu sonetti Tutto quest'anno, che mi son frustato Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Quando mie donn'esce la man del letto I buon parenti, dica chi dir vuole
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
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LXXIII

In lode del vizio del bere.

Tutto quest’anno, che mi son frustato
di tutti i vizi, che solia avere,
non ni’è rimasto se non quel di bere,
4del qual me n’abbi Iddio per escusato.
Ché la mattina, quando son levato,
el corpo pien di sai mi par avere;
adunque, di’: chi si poria tenere
8di non bagnarsi la lingua e ’l palato?
E non vorria se non greco e vernaccia,
ché mi fa maggior noia il vin latino,
11che la mia donna, quand’ella mi caccia.
Deh ben abbi chi prima pose ’l vino,
che tutto’l di mi fa star in bonaccia;
14i’ non ne fo però un mal latino.