Trattato completo di agricoltura/Volume II/Della Barbabietola/5
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raccolto e prodotto.
§ 783. Il raccolto della barbabietola si deve fare appena che la temperatura media della stagione siasi abbassata a +9°, perchè dopo questo momento la radice non ingrossa più oltre. L’operazione dell’estirpamento si fa col tridente o coll’aratro, praticando un profondo solco tra una linea e l’altra; poscia a mano si levano le radici, si scuotono per liberarle dalla terra, e si ripongono in mucchi conici colle foglie all’infuori. Asciugate alquanto nel campo, si caricano, tagliandone via dapprima esattamente le foglie, e si ripongono in cantine, o fosse praticate in luoghi caldi ed asciutti.
§ 784. Il prodotto di un ettaro a barbabietole varia secondo il clima e l’annata, e secondo che siasi fatta la semina nel campo, o che invece siasi praticato il trapiantamento. Nei climi umidi e nei terreni freschi, ben inteso a parità di concimazione e di cure, il prodotto varia dai 40 ai 50 mila chilogrammi; nei climi caldi ed asciutti dai 20 ai 30 mila: seguendo il metodo di seminare su letti caldi e poscia ripiantare presto nel campo, si arriva persino a raddoppiare i prodotti.
In Francia il valore venale per ogni 100 chilogrammi di radici è di franchi 2,00 circa.
Il maggior vantaggio però che trar se ne possa dalla coltivazione della barbabietola è quello di distillarla per averne alcool, utilizzando il 75 per % di residuo pel mantenimento del bestiame; ritenuto che tanto la radice fresca, quanto quella fermentata, ossia la polpa residua, non deve entrare che per due terzi al più nella razione giornaliera.