Trattato completo di agricoltura/Volume I/Del prato/16

Della lupinella

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della lupinella.

§ 479. La lupinella si dice anche cedrangola o sano fieno, soffre poco l’asciutto, anche meno della medica, per cui è molto coltivata in Romagna, nel Napoletano, in Sicilia ed in Ispagna. Prospera assai nei terreni sciolti, arenosi, leggermente pietrosi, calcari, anche magri, ma non umidi. Essa pure resiste all’asciutto perchè ha radici molto lunghe; desidera per[p. 468 modifica]ciò un terreno preparato come per la medica, quantunque non così profondo nè tanto concimato: dura per molti anni.

Del resto, la lupinella si può seminare sul frumento, e coll’avena. Nei paesi caldi si usa seminarla d’autunno, talvolta anche sola, facendovi precedere un sovescio di lupini. Da noi però converrebbe seminarla di primavera per tempo, come si usa colla medica o col trifoglio.

Anche il seme della lupinella va spesso misto al grongo, dal quale si purga col solito mezzo. Si taglia quando comincia a fiorire, ma non si possono avere più di tre tagli. Per farne fieno si devono usare le stesse precauzioni che vi ho suggerite per la medica. Come la medica non vuol essere pascolata dal bestiame; e si deve tener lontana dalle viti o dai gelsi ai quali sottrarrebbe molta calce. Ama gli stessi concimi della medica, ma dove può allignare la medica non conviene la lupinella, perchè il ricavo sarebbe della metà. Può servire la lupinella come un mezzo di bonificare i terreni magri, che non darebbero altro prodotto, perchè col tempo li rende atti anche ad altre coltivazioni.