Trattato completo di agricoltura/Volume I/Dei terreni/4

Proprietà fisiche dei terreni

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Dei terreni - 3 Dei terreni - 5
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proprietà fisiche dei terreni.

§ 199. All’agricoltore pratico importa assai il conoscere le qualità fisiche del terreno, servendo esse a dargli un’idea della maggiore o minore facilità al lavoro, del maggior o minor bisogno di acqua, della facoltà di riscaldarsi più o meno, e della convenienza di tale o tal altra coltivazione. [p. 200 modifica]

Le qualità fisiche principali che importa conoscere in un terreno sono:

1.° La densità, ossia il peso specifico.

2.° La tenacità, ossia l’aderenza agli istrumenti.

3.° L’imbibizione, ossia la facoltà di assorbire e ritener l’acqua.

4.° La freschezza.

5.° L’attitudine a disseccarsi all’aria, od evaporabilità.

6.° La facoltà d’assorbire l’umidità atmosferica.

7.° La facoltà di assorbire l’aria ed i gas.

8.° La facoltà di assorbire e trattenere il calore.

La terra che deve servire d’esame, tanto per conoscere le sue qualità fisiche quanto le qualità chimiche, deve essere presa in varj punti del terreno, e mescolata assieme, onde rappresenti una media; inoltre, dovrà liberarsi dalle parti più grossolane accidentali, come sarebbero i ciottoli, le radici, ecc.

§ 200. Il rapporto fra il peso di un dato volume di una terra ed il peso di un egual volume di acqua a +4° chiamasi peso specifico della terra medesima. Per determinarlo si pesa una certa quantità della terra, già prima ben seccata, poi la si versa in un vaso e vi si aggiunge acqua sino a riempirlo perfettamente, avendo cura di agitarla onde esca tutta l’aria che stava aderente alla terra: si pesa il vaso così ripieno d’acqua mista a terra, indi lo si vuota e lo si riempie ancora, ma con sola acqua pura, e lo si pesa di nuovo; la differenza fra queste ultime due pesate darà il peso dell’acqua che corrisponde al volume della terra, e quindi dividendo il peso della sola terra asciutta per questa differenza si otterrà il valore del peso specifico di tal terra.

Eccovi alcuni esempi che ritraggo da Schübler, indicanti le proprietà fisiche di alcune diversità principali di terre. [p. 201 modifica]

Peso specifico.

Sabbia calcare 2,822   Terra calcare fina 2,468
» silicea 2,753 Gesso 2,358
Argilla magra 2,701 Terra da giardino 2,332
» grassa 2,652 Humus 1,225
» pura 2,652

Dal presente prospetto appare che le sabbie sono le più pesanti, e che la calce polverulenta ed il terriccio rendono più leggiere le terre; essendo però l’humus il meno pesante d’ogni altra terra.

§ 201. La varia tenacità od aderenza delle terre agli istrumenti coi quali si lavorano, è quella proprietà che gli agricoltori chiamano peso o leggerezza d’una terra. Essa ha inoltre una grande influenza sulla vegetazione per molte cause e particolarmente sulla maggiore o minor facilità con cui le radici possono estendersi e sulla quantità di acqua e di calore che possono trattenere, come vedremo in seguito.

Per calcolare la tenacità d’una terra la s’impasta con acqua e la si cola in una forma rettangolare di 13 millim. d’altezza e larghezza, per 45 millim. di lunghezza, e la si fa disseccare sotto la compressione esercitatavi uniformemente dal peso di 1 chilogrammo. Seccata la terra, si estrae intera dal modulo, e si pone orizzontalmente su due appoggi distanti fra loro 33 millim., indi sulla parte di mezzo, che rimane fra un appoggio e l’altro si pone a cavalcioni una correggia o fascia sufficientemente larga da abbracciare tutto lo spazio, ed alla fascia si appende un piatto da bilancia, sul quale si versa tanto piombo da caccia, dolcemente e senza scossa, finchè si rompa il pezzo di terra foggiato. Il peso del piatto unito alla maggiore o minor quantità del piombo acciò richiesta, ci indica la maggiore o minor tenacità della terra. Eccone un risultato: [p. 202 modifica]

Argilla pura kil. 18,22
Terra da giardino kil. 1,28
» grassa » 12,53 » calcare fina » 1,00
» magra » 10,44 Sabbia silicea » 0,00
Humus » 1,58 » calcare » 0,00.
Gesso » 1,33

Dall’esposto si vede che le terre sono tanto più tenaci quanto più sono ricche d’argilla, e che le sabbie sono, affatto inconsistenti e mobili.

L’aderenza agli strumenti lavoratori di ferro o di legno si deduce nel modo seguente: si bagnano le terre e si stemperano nell’acqua; poi si lasciano sgocciare da un feltro finchè più non esca; indi si versano in un largo bacino spianandone ben bene la superficie, e si dispone una bilancia, ad un piatto della quale siasi sostituito un disco di legno o di ferro, ben piano inferiormente ed equilibrato coll’altro piatto, per modo che la faccia piana del disco tocchi in ogni punto la superficie della terra da sperimentarsi, mentre sull’altro piatto si pongono tanti pesi finchè il primo se ne distacchi. La quantità dei pesi impiegati pel distacco del disco da uguali superficie di terra, ci dà la misura dell’aderenza.

Aderenza.

al Ferro al Legno
Argilla pura kil. 1,220 kil. 1,320
Terra argillosa » 0,780 » 0,860
Terra calcare fina » 0,650 » 0,710
Gesso » 0,490 » 0,530
Argilla grassa » 0,480 » 0,520
Humus » 0,400 » 0,420
Argilla magra » 0,350 » 0,400
Terra da giardino » 0,290 » 0,340
Sabbia calcarea » 0,190 » 0,200
Sabbia silicea » 0,170 » 0,190
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Ecco adunque che alla maggior tenacità e quantità d’argilla corrisponde anche la maggior adesione agli istrumenti di lavoro, e fra questi, gli strumenti di legno sono quelli che presentano maggior facilità all’aderenza perchè meno levigati e più porosi degli strumenti in ferro. A pari circostanza, quando il terreno è asciutto presenta maggior tenacità e minor aderenza, e quando invece è umido riesce meno tenace ma più aderente.

§ 202. L’imbibizione, ossia la facoltà che hanno le terre di assorbire e ritenere più o meno l’acqua, varia d’assai secondo la loro composizione. Questa facoltà, come ben può vedersi, esercita una grandissima influenza sulla vegetazione, singolarmente in quelle località ove non sia possibile l’irrigazione artificiale, e dove le piogge non siano nè frequenti, nè abbondanti.

Per conoscere questa facoltà si prendono le varie qualità di terra, seccate alla stufa, si pesano e si mescolano con acqua sino a che formino una pasta liquida, che si versa sopra un feltro di carta, bagnato e pesato anch’esso e sostenuto da un imbuto: quando dal feltro non isgocciola più acqua, si pesa nuovamente la terra, e l’aumento di peso, dedotto il peso del feltro, c’indicherà la quantità d’acqua assorbita dalla terra.

Acqua assorbita da 100 parti di terra.

Humus 190
Argilla magra 40
Terra da giardino 89 Sabbia calcare 29
    »     calcare fina 85 Gesso 27
Argilla pura 70 Sabbia silicea 23.
     »      grassa 50

Da questo quadro chiaramente appare che le terre, quanto più contengono di humus, altrettanto assorbono di acqua, spiegandosi come nei terreni vegetali, quantunque soffici e [p. 204 modifica]leggieri, le coltivazioni tutte soffrano meno l’asciutto che nelle altre terre. Le terre argillose assorbono una maggior quantità d’acqua quanto più contengono d’argilla, e le sabbie sono quelle che rimangono le più aride.

Questa proprietà di ritenere l’acqua può essere modificata dall’inclinazione del terreno o dalla qualità del sotto suolo; e può essere utile o dannosa secondo il clima. Un terreno piano, ed un sottosuolo più compatto aumenteranno questa facoltà, la pendenza ed un sottosuolo siliceo pietroso la diminuiranno. Così pure una terra che, ritenendo molt’acqua, ne’ climi asciutti sarà di vantaggio, sarebbe invece di danno in un clima freddo o già naturalmente umido. Questa proprietà unita alla tenacità, è quella che costituisce anche la maggiore o minore freschezza d’un terreno, e che indusse gli agricoltori antichi a classificare le terre in fredde e calde, umide od asciutte.

§ 203. L’evaporabilità d’una terra, ossia la di lei attitudine a disseccarsi, costituisce un’altra proprietà fisica essenziale pel coltivatore; essendo essa cagione di maggiore o minore riscaldamento, e producendo anche un ritardo od un bisogno di anticipare i lavori, o perchè la terra sia troppo bagnata, o perchè asciughi troppo presto.

Per avere il grado di evaporabilità delle terre, si prendono tanti campioni ridotti a molle pasta, e lasciati sul feltro di carta finchè più non isgocciolino, come si fece per stabilire l’imbibizione. Levati i campioni di terra, si pesano e si pongono ben distesi, e con eguali superficie, per 4 ore in un ambiente a 19° di temperatura. La diminuzione del peso che succede in questo frattempo c’indica la quantità d’acqua evaporata.

Così 100 parti di acqua imbevuta dalla terra in 4 ore ed a 19°, hanno perduto:

Sabbia silicea 88,4
Gesso 75,7
     »      calcare 75,9 Argilla magra 52,0 [p. 205 modifica]
Argilla grassa 45,7
Terra calcare fina 28,0
Terra argillosa 34,9 Terra da giardino 24,3
Argilla pura 31,9 Humus 20,0.

Anche in questo caso la facoltà d’imbeversi s’accorda colla minor facoltà di evaporare. L’humus che più assorbe, è pur quello che meno evapora; poi vengono le argille; ed infine le sabbie sono quelle che più presto lasciano evaporare l’acqua assorbita.

Le terre nell’evaporare o disseccare subiscono anche una contrazione o diminuzione di volume, causa delle fenditure o crepacci che riscontriamo nel suolo in tempo della siccità estiva. Eccone le prove:


100 parti si riducono
100 parti si riducono
Sabbia silicea 1000
Argilla grassa 911
     »       calcara 1000
Terra argillosa 886
Gesso 1000
    »      da giardino 851
Terra calcare fina 950
Humus 846
Argilla magra 940
Argilla pura 817

§ 204. L’igroscopicità della terra, ossia la facoltà di assorbire l’umidità atmosferica, è una delle migliori proprietà; e dipende dalla sua porosità, e dal contenere sali che siano avidi dell’acqua, detti deliquescenti. Per determinare quale delle terre abbia la maggior avidità per l’umidità atmosferica, si fanno seccare i varj campioni, indi si espongono per un tempo determinato in ambiente umido, alla temperatura di circa 16°.

Con tal mezzo si ebbero i seguenti risultati: [p. 206 modifica]

500 centigr. di terra distesi sur una superficie di 36000 millim. quadrati assorbirono nello spazio di
Ore 12. Ore 24.
Humus Centigr. 40,0 Centigr. 48,5
Terra da giardino 17,5 22,5
Argilla pura 18,5 21,0
Terra argillosa 15,0 18,0
    »      calcare fina 13,0 15,5
Argilla grassa 12,5 15,0
     »      magra 10,5 13,0
Sabbia calcarea 1,0 1,5
Gesso 0,5 0,5
Sabbia silicea 0,0 0,0.

Oltre le 24 ore l’assorbimento è nullo o quasi nullo.

Dalla tavola suesposta si può dedurre che l’humus, oltre all’essere quello che più s’imbeve d’acqua, che meno evapora, è quello anche che più assorbe l’umidità atmosferica, fornendoci per conseguenza il terreno che meno soffre l’aridità estiva, come dissi più sopra.

§ 205. La facoltà d’assorbire i gas atmosferici è pure dipendente dalla maggiore o minore porosità della terra, e quantunque il più delle volte non succedano vere combinazioni chimiche con essa, ciononostante forma una causa di miglior nutrizione per le piante, singolarmente quando venga assorbito acido carbonico o qualche gas ammoniacale.

È da notarsi però che le terre quanto più sono aride, o quanto più bassa è la temperatura, assorbono meno i gas atmosferici; i seguenti risultati si ebbero da quelle inumidite. [p. 207 modifica]

Assorbimento d’ossigeno per ogni 100 parti di terra in trenta giorni.

Humus 20,3 Argilla magra 9,3
Terra da giardino 18,0 Sabbia calcarea 5,6
Argilla pura 15,3 Gesso 2,7
     »     grassa 11,0 Sabbia silicea 1,6
Terra calcare 10,8

Anche per questo riguardo troviamo essere primo l’humus, indi le argille, poi il terreno calcare. Il calore aumenta nelle terre umide questa facoltà assorbente.

L’osservazione pratica poi ci conferma del bisogno che hanno tutte le terre di essere esposte al contatto dell’aria; le terre che costuiscono il sottosuolo non sono atte ad una buona vegetazione se non dopo essere state per un tempo più o meno lungo esposte all’aria, direi quasi dopo d’essersi ossidate, poichè per tal mezzo rendonsi assimilabili le sostanze ch’essa contiene allo stato inerte; così succede dei terreni che giacquero sott’acqua, i quali divengono fertilissimi soltanto dopo un certo numero di anni; nè ad altra cagione se non alla più facile introduzione dell’aria nel terreno debbonsi attribuire i vantaggiosi effetti delle colture, zappature, sarchiature, ecc.

§ 206. La facoltà d’assorbire e trattenere il calore solare che hanno le terre, costituisce una delle principali proprietà; infatti l’agricoltore potrà o non potrà a pari condizioni di clima, coltivare un dato vegetale, a seconda del calore che può essergli impartito dal suolo. La vigna, il melgone e le patate presso di noi daranno un buon prodotto in un suolo che si riscaldi molto, e non produrranno che uno scarso e immaturo raccolto, dove il suolo sia poco suscettibile di riscaldarsi o dove presto si raffreddi, essendo che queste coltivazioni sono quelle che fra noi esigono la maggior somma di calore. [p. 208 modifica]

Questa proprietà però può essere assai modificata da molte circostanze, quali sarebbero il colore della terra, il peso specifico e la composizione minerale, il grado d’umidità o l’igroscopicità, l’inclinazione del suolo rispettivamente ai raggi solari, e la qualità del sottosuolo, il quale esercita la sua influenza anche sulle altre proprietà, come vedremo in seguito.

Il suolo quanto più avrà un colore oscuro, altrettanto facilmente si riscalderà; epperò, fra un terreno argilloso biancastro ed un altro rosso oscuro o nerastro, potranno riscontrarsi da 6 a 7 gradi cent. di differenza. Perciò gli orticoltori usano spandere humus o polvere di carbone presso quelle piante dalle quali vogliono frutti primaticci.

Il maggior peso specifico o la composizione di minerali pesanti d’una terra va pure unito alla maggior facoltà di trattenere il calore, per cui le sabbie ed i terreni ghiajosi e pietrosi sono quelli che più si riscaldano e che meglio trattengono il calore. Egli è su questo fatto che una volta usavasi circondare di sassi le ceppate di fico o di vite, onde avere un frutto più anticipato e maturo; e perciò alcuni suggerirono persino di selciare le vigne. Supposto ora che la sabbia si riscaldi come cento, le altre terre si riscaldano nel modo seguente. [p. 209 modifica]

Facoltà di riscaldarsi supposta 100 quella della sabbia calcare Tempo che impiegano a raffreddarsi 595 cent. cubi di terra da 62° a 21° l’aria essendo a 16°
Ore Minuti
Sabbia calcare 100,0 3 30
     »      silicea 95,6 3 27
Argilla magra 76,9 2 41
Gesso 73,2 2 34
Argilla grassa 71,1 2 30
Terra argillosa 68,4 2 24
Argilla pura 66,7 2 19
Terra calcare fina 61,8 2 10
Terra da giardino 64,8 2 16
Humus 49,0 1 43

Dal che vedesi che le terre che più assorbono di calore sono anche quelle che meno facilmente lo disperdono.

L’igroscopicità d’un terreno ha la massima influenza sul riscaldamento. Le terre quanto più sono umide, sono meno riscaldabili, poichè il calore in esse non fa che facilitare l’evaporazione, la quale induce sempre un raffreddamento nel corpo evaporante. Questa diminuzione di temperatura prodotta dall’umidità può, a pari qualità di terreno, essere persino di 8°, come scorgesi dal seguente prospetto. [p. 210 modifica]

Temperatura massima dello strato superiore la temperatura dell’aria essendo 25°.
Terra umida Terra secca
Terra calcare, bianca 35,63 43,00
Gesso biancastro 36,25 43,62
Argilla magra, giallastra 36,75 44,12
Argilla grassa, oscura 37,25 44,50
Sabbia silicea, grigia giallastra 37,25 44,75
Sabbia calcare, grigia giallastra 37,38 44,50
Terra argillosa, giallastra 37,38 44,62
Argilla pura, turchiniccia 37,50 45,00
Terra da giardino, nero-grigia 37,50 45,25
Humus 39,75 47,37

L’inclinazione e la disposizione del suolo rispettivamente ai raggi solari esercita quell’influenza che già abbiamo rimarcata parlando del calore (§ 149). Il riscaldamento sarà tanto maggiore quanto più i raggi solari percuotendo il suolo avranno una direzione perpendicolare; quindi le inclinazioni verso mezzogiorno, ed i piani che non abbiano ingombri, saranno più caldi che le inclinazioni di levante e ponente, e specialmente di tramontana; ma l’inclinazione di ponente sarà più calda di quella verso levante, perchè, come già dissi, il sole batte sul suolo già asciugato dalla rugiada, e perchè, durandovi fino a sera, la terra resta più caldo, durante la notte.

§ 207. La qualità del sottosuolo, ossia dello strato appena sotto giacente a quello che è coltivato, ha una grandissima influenza nel modificare le qualità fisiche della superficie, o soprasuolo. Affinchè questo sottosuolo possa esercitare la sua azione sulla superficie, bisogna supporlo ad una profondità non maggiore di 6 in 7 centimetri dalla superficie; perchè se fosse più profondo, ossia che per una altezza maggiore [p. 211 modifica]dell’accennata il terreno si mantenesse di qualità eguali a quelle del soprasuolo, meno gli effetti prodotti dalla mancanza di contatto coll’aria, in allora sarebbe inutile tenerne conto, non essendo più di alcun effetto sulla superficie.

Infatti, se s’immagina un suolo sabbioso sotto un suolo argilloso, questo diverrà meno umido e più riscaldabile; se invece sotto una superficie sabbiosa troverassi un sottosuolo argilloso, il soprasuolo diverrà più umido e meno riscaldabile, epperò può dirsi che la permeabilità o l’impermeabilità del sottosuolo sono le qualità più importanti a stabilirsi per giudicare più precisamente delle qualità fisiche della superficie arabile.