Trattato completo di agricoltura/Volume I/Dei cereali/18

Composizione del melgone

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composizione del melgone.

§ 715. L’analisi del grano è la seguente:

Amido 71,2
Glutine ed Albumina 12,3
Olio grasso 9,9
Destrina e Glucosa 0,4
Legnoso e Sali 6,2
100,0.

La combustione del grano, sopra cento parti di ceneri, dà i seguenti composti:

Potassa e Soda 35,80
Calce 1,30
Magnesia 17,00
Acido fosforico 45,10
    »     silicico 0,80
100,00.

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Il fusto del melgone, di tessitura larghissima, porosa, quale fu indicata alla fig. 50 per le piante monocotiledoni; sopra 100 parti di ceneri contiene:

Potassa 59,0
Fosfato di potassa 9,7
Cloruro e solfato di potassa 3,3
Fosfati terrosi 5,0
Carbonati terrosi 1,0
Silice 18,0
Ossidi metallici e perdita 4,0
100,0.

Dalla semplice osservazione dell’analisi, e dei componenti delle ceneri si possono dedurre tutte le regole per la coltivazione di questo cereale, non che correggerci degli errori tanto comuni riguardo alla qualità del terreno e del concime che richiede, e farci un’idea più chiara della sua facoltà nutritiva.

Il contadino lombardo è ormai tanto invaghito del melgone ch’ei lo ritiene superiore al frumento, in quanto alla facoltà nutritiva, e necessario alla sua costituzione ed alle fatiche che sopporta; e ciò è tanto vero che ben spesso vedesi il prezzo del melgone pareggiare, e quasi superare quello del frumento. Errore che apporta al coltivatore il danno di pagar caro il suo vitto, ed all’agricollura quello forse di trascurare la coltivazione del frumento.

Domandate un poco al contadino che si ciba di pane di melgone quante libbre di pane si possono fare con una data quantità di grano, per esempio un sacco; domandategli se pesa il pane che mangia in un giorno od entro una settimana; se abbia qualche volta provato a mangiar pane di frumento; quanto ne abbia mangiato in un giorno; interrogatelo sulla differenza che potesse aver provato in quanto alla digestione ed alle forze? Se potrete ottenere una risposta, vi dirà ch’ei non ha tempo di fare tanti calcoli; che quando mangia pane di melgone se lo sente nello stomaco; e che il pane di frumento gli mette sete e che richiede il vino.

Ma quelle osservazioni che non fa il contadino le deve fare l’agronomo in vista del ben essere del contadino, della società e del miglior andamento dell’agricoltura. Io vi assicuro che quel contadino che starebbe assai bene con un [p. 694 modifica]chilogrammo di pane di frumento o tutt’al più con chilogrammi 1,25 abbisogna almeno di 2 chilogrammi di pane di melgone. Il senso di pienezza che prova quegli che mangia questa seconda qualità di pane è difficoltà di digestione e non senso di forza: la maggior proporzione di amido che contiene produce una specie di fermentazione nello stomaco, per la quale gran parte dell'amido si converte in zuccaro, tale fermentazione facilmente passa all’alcoolica ed all’acida, e questo processo è quello che produce gonfiezza di stomaco e di ventre, per cui così facili sono le flatulenze, e le distese ventraje dei fanciulli. Inoltre la maggior quantità di materia che il contadino è obbligato ad inghiottire per introdurre l’opportuna quantità di materie plastiche azotate, induce una digestione più lunga ed una evacuazione maggiore e più frequente di materie inutili assai poco elaborate. Fate fare ad un contadino che si mantenga a pane di melgone un lungo viaggio, uno sforzo prolungato, movimenti rapidi, ecc., e v’accorgerete che difficilmente vi resiste, o che sentirà il bisogno di riparare prontamente le sue forze con alimento più sostanzioso. Su questo argomento ritornerò parlando della panizzazione; intanto non crediate già ch’io voglia con queste riflessioni screditare il melgone e la sua coltivazione, intendo soltanto che sia considerato per quello che è e che vale, e non di più; poichè se quel terreno che può dar 1 in frumento ci dà 3 in melgone, avremo sempre in ogni caso più del doppio in sostanze nutrienti, e con ciò l’effetto già riscontrato a una popolazione più che duplicata: la quistione starà nel concime.