Storia della letteratura italiana (Tiraboschi, 1822-1826)/Tomo VIII/Prefazione

Prefazione

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Tomo VIII Tomo VIII - Indice e sommario

[p. v modifica]I r e volumi ci è convenuto impiegat e nella Storia della Letteratura italiana del secolo xvi. Quella del secolo xvii ne occupa un solo (n). Nè negherò io già che la minore estensione della Storia non sia effetto in gran parte dello stato meno felice della nostra letteratura nel tempo di cui prendo a trattare. Ma altre cagioni ancora sono concorse a renderne questa parte più breve delle altre. Perciocchè , comunque dobbiam confessare che grande diversità passa tra gli scrittori di questo e del precedente secolo in ciò che appartiene allo stile e al buon gusto, è certo però ancora che in questo secolo stesso non fu pii va l’Italia di colti ed eleganti scrittori sì in prosa che in verso^ e che in ciò che appartiene alle scienze, essa non solo può andar lieta e gloriosa al pari del secolo xvi, ma può ancora vantarsi di averlo superato di molto, come il decorso della Storia farà palese, E io credo perciò, che questo secolo stesso che tra noi si dice il secolo della decadenza e della barbarie, e che per riguardo all’amena letteratura può in qualche modo meritar questo nome, ne’ fasti di altre nazioni potrebbe rimirarsi come un dei più fortunati, poichè anche fra l’universale contagio che infettò di questi tempi l’Italia, essa produsse, come vedremo, storici, oratori e poeti che basterebbono a rendere immortale il paese in cui essi nacquero e fiorirono; e quando pure non gli avesse ella avuti, i filosofi , i matematici, i medici che da essa uscirono , potrebbono compensare la lor mancanza, Io avrei dunque (u) Le doglianze che molti hanno fatte che questo tomo fosse in alcune parti troppo ristretto, e forse »u perticai Ir, mi liuti determinato a dare a molti articoli una maggiore estensione: e perciò, coinè il secolo xvi ha dovuto stendersi a quattro volumi, cosi a due si condurrà ora il «vii. Tiràboschi. Voi. XIV

potuto anche a questa parte di Storia dare agevolmente una maggiore estensione, se avessi voluto o ragionare di tutti quelli che in essa poteano aver luogo, o occuparmi in minute ricerche sulle vite de’ più illustri scrittori. Ma quanto più ci accostiamo a’ nostri tempi, tanto men fa bisogno di stenderci in ragionarne; perciocché più note sono le cose delle quali si tratta; e gli uomini dotti del secolo xvii hanno per lo più avuti scrittori della lor Vita o ad essi contemporanei, o poco da essi discosti, i quali avendoceli fatti pienamente conoscere. rendon più agevole a chi vien loro appresso il parlarne in breve, senza nulla scemare delle lor glorie. Così colla Storia del secolo XVII avrà fine questa mia opera; giacchè io penso di non innoltrarmi in quella del nostro secolo. Noi giudichiamo dei dotti de’ secoli precedenti. Lasciamo che di noi giudichino i nostri posteri; e il giudizio ch’essi di noi daranno, sarà forse più imparziale e più giusto di quello che ne potremmo dire noi stessi; o almeno potranno essi giudicarne più impunemente che non sarebbe lecito a noi. Un altro tomo nondimeno verrà in seguito a questo per conclusione dell’opera, in cui saranno molte aggiunte e molte correzioni a’ precedenti volumi, le quali o dalla gentilezza di molti eruditi che mi hanno comunicati i lor lumi, o da’ monumenti da me poscia scoperti, mi sono state additate. Ed esse gioveranno a rendere men difettosa quest’opera, che forse un giorno da qualche altro più dotto scrittore riceverà quella perfezione a cui io non ho saputo condurla (a). Al fine di questo tomo si pubblicheranno due Memorie da me recitate in questa ducale accademia de’ Dissonanti sul sistema copernicano, una nel 1792 quando essa cominciò, secondo il nuovo piano fissato , a non ristringersi solamente a componimenti poetici, ma ad (a) Così si c detto nella prima edizione. Or le Aggiunte e le Correzioni, allora separatamente stampate, sono state in questa nuova edizione a lor luogo inserite. Ma perché molte altre sono state accresciute in questa, che mancano alla prima , di esse perciò si farà una ristampa a parte per comodo di quelli che posseggono la suddetta prima edizione- {Nota della feconda edizione di Modena) [p. vii modifica]VII Sbracciare ancora le più gravi e le più utili scienze; l’altra in quest’anno medesimo; le quali , atteso l’argomento su cui si raggirano, m’è sembrato che fossero a questo luogo opportune. E aggiugnerassi ancora una erudita Lettera direttami dal sig. co. senatore Cesare Lucchesini su qualche altro punto concernente le scoperte del Galileo.