Sonetti XIV sopra il Pater noster/Sonetto V

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SONETTO V.


O nome colmo di virtù profonde.
     Che in se magìa misteriosa tiene,
     Eterno amor dei Giusti, eterna spene
     4Che a chi di cuore invocalo risponde;
Per cui trema l’abisso, e si sconfonde.
     Di te, di te le gesta mie sien piene.
     Tu mi trapassa dentro nelle vene,
     8E di tue lodi la mia lingua abonde.
Passa del naturai suono la scorza
     Il santo nome, e in modo alto, e stupendo
     Esercita invocato arcana forza:
12Adunque al santo nome umil mi rendo;
     Il cui santo valor l’alma m’afforza.
     D’eterna gioia da lui pegno prendo.