XIV

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XIII XV


 
Ahi, belle membra, che coperte siete
da questo freddo aventurato sasso,
quanti sospir dal cor afflitto e lasso
4e da’ trist’ occhi lacrime traete!

Così, sepolte, il mio pensier tenete,
e non fia mai di contemplarvi casso,
se di morte n’ arrivo al duro passo,
8che voi provato inanzi tempo avete.

O vaghe ciglia, o man polite, o petto,
ove tante d’ Amor fur gentil opre,
11chi mi ritiene il vostro dolce aspetto?

Poi che tutt’ il mio ben qui se ricuopre,
non è mia vita per sentir diletto,
14ch’ in pianto sol conviensi che s’ adopre.