Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto LXXXV
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Sonetto LXXXV
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SONETTO LXXXV
Penso per addolcire i giorni amari
All’ amata cagion far degna stima,
Che viva in Cielo, e ’n terra ancor la prima
Luce, che ’l secol nostro orni e rischiari.
Tento i gravi martir, dogliosi e cari,
Narrar piangendo, e disfogargli in rima;
Prendo consiglio da color, che ’n cima
D’ alto saper son’ oggi eccelsi e rari.
Veggio, ch’ una volubil ruota move
L’ instabil Dea, che per vie lunghe, o corte,
Chi più lusinga, a maggior mal riserba:
Ma non trovando al fin ragion, che giove
All’ alma, nel suo duol sempre proterva,
Prego, che ’l pianto mio finisca Morte.