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Rime d'amore

LXV

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LXV

Leggendo i versi di lei, in lui nasca qualche pietá.

     Deh, se vi fu giamai dolce e soave
la vostra fedelissima Anassilla,
mentre serrata, sí che nullo aprilla,
teneste del suo cor, conte, la chiave;
     leggendo in queste carte il lungo e grave
pianto, a cui Amor per voi, lassa, sortilla,
mostrar almen di pietá una scintilla,
in premio di sua fé, non vi sia grave.
     Accompagnate almen con un sospiro
la schiera immensa de’ sospiri suoi,
che mille volte i ciel pietosi udîro.
     Cosí sia sempre Amor benigno a voi,
quanto a lei fu per voi spietato e diro;
cosí non sia mai cosa che v’annoi.