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Rime d'amore

CXCVIII

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CXCVIII

Amando s’impara a soffrire e ad esser forti.

     Se soffrir il dolore è l’esser forte,
e l’esser forte è virtú bella e rara,
ne la tua corte, Amor, certo s’impara
questa virtú piú ch’in ogn’altra corte,
     perché non è chi teco non sopporte
de’ dolori e di téme le migliara
per una luce in apparenza chiara,
che poi scure ombre e tenebre n’apporte.
     La continenzia vi s’impara ancora,
perché da quello, onde s’ha piú disio,
per riverenza altrui s’astien talora.
     Queste virtuti ed altre ho imparate io
sotto questo signor, che sí s’onora,
e sotto il dolce ed empio signor mio.