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Rime d'amore

CLXXII

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CLXXII

Sopporterá con pazienza ciò che a lui piace.

     S’una candida fede, un cor sincero,
una gran riverenza, una infinita
voglia a servir altrui pronta ed ardita,
un servo grato al suo signor mai fêro,
     dovrebbe pur, signor, l’affetto vero
e la mia fede esser da voi gradita,
se i vostri onor piú cari che la vita
mi fûr mai sempre, e piú ch’oro ed impero.
     Ma poi che mia fortuna mi contende
mercé sí giusta, poi che a sí gran torto
a schivo il servir mio da voi si prende,
     ciò ch’a voi piace paziente porto,
sperando pur che Dio, che tutto intende,
vi faccia un dí de la mia fede accorto.