Rime (Morra)/Se a la propinqua speme nuovo impaccio

Se a la propinqua speme nuovo impaccio

../Torbido Siri, del mio mal superbo ../Scrissi con stile amaro, aspro e dolente IncludiIntestazione 18 settembre 2008 75% poesie

Isabella Morra - Rime (XVI secolo)
Se a la propinqua speme nuovo impaccio
Torbido Siri, del mio mal superbo Scrissi con stile amaro, aspro e dolente

 
Se a la propinqua speme nuovo impaccio
o Fortuna crudele o l’empia Morte,
com’han soluto, ahi lassa, non m’apporte,
rotta avrò la prigione e sciolto il laccio.4

Ma, pensando a quel dì, ardo ed agghiaccio,
ché ’l timore e ’l desio son le mie scorte:
a questo or chiudo, or apro a quel le porte
e, in forse, di dolor mi struggo e sfaccio.8

Con ragione il desio dispiega i vanni
ed al suo porto appresso il bel pensiero
per trar quest’alma da perpetui affanni.11

Ma Fortuna al timor mostra il sentiero
erto ed angusto e pien di tanti inganni,
che nel più bel sperar poi mi dispero.14