Rime (Dante)/LXXVII - Bicci novel, figliuol di non so cui

LXXVII - Bicci novel, figliuol di non so cui

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Dante Alighieri - Rime (XIII secolo)
LXXVII - Bicci novel, figliuol di non so cui
LXXVI - Va, rivesti San Gal prima che dichi LXXVIII - Ben so che fosti figliuol d'Alaghieri
Tenzone con Forese Donati
5. DANTE A FORESE

 
Bicci novel, figliuol di non so cui,
s’i’ non ne domandasse monna Tessa,
giù per la gola tanta roba hai messa,
4ch’a forza ti convien torre l’altrui.

E già la gente si guarda da lui,
chi ha borsa a lato, là dov’e’ s’appressa,
dicendo: "Questi c’ha la faccia fessa
8è piuvico ladron negli atti sui".

E tal giace per lui nel letto tristo,
per tema non sia preso a lo ’mbolare,
11che gli appartien quanto Giosepp’a Cristo.

Di Bicci e de’ fratei posso contare
che, per lo sangue lor, del male acquisto
14sanno a lor donne buon cognati stare.