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Studii a guazzo - Pellegrinaggio Studii a guazzo - Serata di ottobre

DAL VERO



Maturo ferve il termidoro; i campi
stendonsi lunge biondeggianti a ’l riso
de ’l gran meriggio silenzioso; via
dritta si slancia la candida strada
5fra le siepi riarse; sopra il capo
il vasto azzurro senza ombra di nube;
a ’l guardo campi, campi, campi ancora.
Una torma di falchi in alto in alto
passa rotando e si dilegua.

Là,
10là giù va cigolando una carretta
colma di sacchi: la slombata alfana
s’avanza a gran fatica a ’l tintinnio
de’ sonagli monotoni; il padrone
russa sdraiato co ’l cappel su ’l volto;
15e il fulvo cane polveroso segue
con la lingua pendente…

Su’ radi alberi
e ne’ cespugli canta la cicala
la canzone de l’uggia.

— O abitatrice
arguta de la selva, che decorri
20la vita breve tra la luce e il verde
in un inno festante a la Natura,
ben da l’alma io t’invidio!… A te l’aurore
piovon rugiade celesti, a te il sole
gli almi strali profonde ne’ meriggi
25e ne li occasi di viola i risi,
a te benigna concede un albergo
la fatidica querce e a’ tuoi concenti
mesce i susurri de le folte chiome…
Nïuna cura te persegue: a gli uomini
30le vane lotte ed il dolor. Sol temi
tu che l’audace fanciullo ti tolga
a la quete de’ campi, e ti tormenti
co’l feroce ditino il sen vocale! —
Ecco s’affretta una massaia industre
35co ’l canestro su ’l capo; una bambina
seminuda la segue ansando, e ride
a ’l bianco vitellino che saltella
dinanzi a loro. La madre mi guarda
co’ neri occhioni di colomba, e passa.
40Una torma di falchi in alto in alto
passa rotando e si dilegua.

Ho sete:
il sol mi brucia orribilmente il volto.
Non un ruscello mormorante intorno,
non un albero ombroso, nulla!… Via
45dritta si slancia la candida strada
fra le siepi riarse; sopra il capo
il vasto azzurro senza ombra di nube;
a ’l guardo campi, campi, campi ancora…