Primi poemetti/L'immortalità

L'immortalità

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La grande aspirazione Il libro
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L’IMMORTALITÀ


i


Poeta Omar, pupilla solitaria
che vede e splende, che contempla e crea,
3diceva avanti il Mausoleo di Caria:

“Non mescerai la polvere all’idea!
Misero te, cui nella rupe piace
6scoprir la bianca faretrata dea!

e te che il fosco eroe dalla fornace
susciti vivo sopra il suo cavallo
9che ringhia! Il tempo che cammina e tace,

rode il tuo marmo, lima il tuo metallo.


ii


Tra mille, tra duemila anni, tra poco,
l’eroe sarà nella volante arena,
13sarà la dea ne’ grappoli di fuoco!

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Misero! Ma quest’opera serena,
fatta d’anima pura e di parole,
16beltà dal tempo e dalla morte ha lena:

vive la vita lucida del sole„


iii


“Dunque morrà!„ rispose Abdul, quïeta
pupilla, su cui getta ombre il fulgore
20del cielo immenso: “il sol morrà, poeta!

Quando? Tu conta i bàttiti al tuo cuore:
secoli sono i palpiti del sole;
23ma sono, istanti e secoli, a chi muore,

o poeta, una cosa e due parole!„


iv


Disse. E al poeta il breve inno non piacque
mai più. Godè del cielo egli e del suolo,
27di brevi rose e brevi trilli; e tacque.

Moriva; e disse, mentre un usignolo
cantava ancora ne’ verzieri suoi:
30“Giova ciò solo che non muore, e solo

per noi non muore, ciò che muor con noi„