Poesie (De Amicis)/Al generale Perrone di San Martino, morto nella battaglia di Novara

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AL GENERALE PERRONE DI SAN MARTINO
L'amore al tramonto Maldicenza di villaggio
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Per l’inaugurazione di un busto
AL GENERALE PERRONE DI SAN MARTINO
morto nella battaglia di novara.


I.

Eccolo, altero, nelle sarde assise,
Leva la testa glorïosa e cara
Come il dì che nei campi di Novara
Offrì la fronte al piombo che l’uccise.

O valoroso, a noi la sorte arrise
Poi che premesti l’onorata bara;
Cessò il cruento oltraggio e l’onta amara
E la lunga viltà che ci divise.

Nostra è l’Italia che onor suo ti noma,
E la bandiera che t’avvolse morto
Sventola su le cupole di Roma.

Oh se battesse in quel marmoreo velo
Solo un istante il tuo gran cor risorto,
Che immenso grido getteresti al cielo!

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II.

E forse t’attristò l’ultimo istante
L’immagine del figlio giovinetto,
E cercasti, morendo, il suo diletto
Capo gentile con la man tremante.

Ei pure, o prode, ei pure ne le sante
Guerre d’Italia offrì ai nemici il petto,
Tenne egli pur ne la battaglia eretto
Il capo insanguinato e sfolgorante.

Ed oggi ei pure, tra la folla muta,
Delle sue sacre cicatrici altero,
Scopre la fronte audace e ti saluta.

E la gloria è d’entrambi, o bella e forte
Stirpe d’eroi, tremenda a lo straniero,
E grande nella vita e nella morte.