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[p. 184 modifica] piccoli che si ritrova in questo o in quel luogo secondo le circostanze rispettive.


*   Anche il delitto bene spesso è un eroismo, cioè, per esempio, quando il farlo torna in danno o pericolo, e nondimeno si vuol fare per soddisfare quella tal passione ec.; tanto piú eroismo quanto che bisogna superare tutta la forza della natura reclamante, e dell’abitudine, se si tratta per esempio di un giovane, di un innocente, ec. E però è un eroismo anche senza il danno o il pericolo tutte le volte che è commesso da persona non solita a commetterlo, costando sempre uno sforzo e una vittoria di se stesso, nel che consiste l’eroismo. Quindi da un delitto di questa sorta si può sempre argomentar bene o almeno alquanto straordinariamente di una persona. In somma ogni sacrifizio di cosa cara ogni sacrifizio difficile è un eroismo, anche quello della virtú, e dei sentimenti piú sacri, quando questo sacrifizio ancora costa.


*   Anche il dolore che nasce dalla noia e dal sentimento della vanità delle cose è piú tollerabile assai che la stessa noia.


*   Il sentimento della vendetta è cosí grato, che spesso si desidera d’essere ingiuriato per potersi vendicare, e non dico già solamente da un nemico abituale, ma da un indifferente, o anche, massime in certi momenti d’umor nero, da un amico.


*   Tutto è nulla al mondo, anche la mia disperazione, della quale ogni uomo anche savio, ma piú tranquillo, [p. 185 modifica]e io stesso certamente in un’ora piú quieta conoscerò la vanità e l’irragionevolezza e l’immaginario. Misero me, è vano, è un nulla anche questo mio dolore, che in un certo tempo passerà e s’annullerà, lasciandomi in un vòto universale e in un’indolenza terribile che mi farà incapace anche di dolermi.