Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/541

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[p. 51 modifica] ut inter omnes esset societas quaedam (ecco l’amore universale, notato anche da Cicerone, e naturale, perché la natura e tutti gli animali tendono piú che ad altro al loro simile; preferiscono nella inclinazione, nell’amore, nella società, il loro simile allo straniero e diverso. Questo è il vero confine dell’amore universale secondo natura, non quelli che gli assegnano i nostri filosofi. Ma seguitiamo); maior autem, ut quisque [p. 52 modifica]proxime accederet; itaque cives, potiores, quam peregrini et propinqui quam alieni (cosí che nel conflitto degl’interessi di coloro che nobis proxime accedunt, cogl’interessi degli stranieri, alieni, lontani, quelli vincono nell’animo, nella inclinazione e nella natura nostra, e non già nella sola parità di circostanze; ma quando anche o il bene o la salute e incolumità de’ vicini porti agli strani un danno sproporzionato; quando anche si tratti di un solo o pochi vicini, e di molti lontani; quando si tratti della sola sua patria in comparazione di tutto il mondo. E tali sono realmente gli effetti e la misura dell’amore dei bruti verso i loro