<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3605&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925120046</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3605&oldid=-20150925120046
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3605 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 57modifica] L’uomo amabile e sventurato meritamente è sempre molto piú caro e compatito e interessante, che il non amabile e immeritamente sventurato, il quale può non esser nulla compatito e nulla interessare (e cosí spessisimo accade), quando eziandio le sue sventure sieno estreme, [p. 58modifica]e quelle dell’altro menome, nel qual caso ancora, colui non può mancare di essere compatito e riuscir piú amabile dell’ordinario. Ma non entriamo in tante sottigliezze e distinzioni. La infelicità nel principal Eroe dell’impresa ch’è il proprio soggetto del poema, non può aver luogo, se non come accidentale e risolvendosi all’ultimo in felicità, secondo che a suo luogo ho spiegato e mostrato. Per tanto queste osservazioni confermano grandemente il mio discorso sulla necessità di raddoppiare l’interesse nel poema epico, a voler ch’esso poema riesca sommamente interessante e produca grandissimo effetto; e giustificano ed esaltano il fatto di Omero nell’Iliade. Perocché non dandosi sommo interesse senza somma amabilità, e la sventura essendo principalissima