Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3269

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[p. 284 modifica] indispensabilmente ricercasi), ed ei giunge a persuadersi fra se stesso non con l’intelletto, ma con l’immaginazione e con la non ragionata abitudine dell’altre facoltà del suo spirito, che il tempo e la natura e le cose sian divenute ed abbiano a riuscir cosí lente e pigre com’esso necessariamente è (26 agosto 1823).


*    Il poeta lirico nell’ispirazione, il filosofo nella sublimità della speculazione, l’uomo d’immaginativa e di sentimento nel tempo del suo entusiasmo, l’uomo qualunque nel punto di una forte passione, nell’entusiasmo del pianto; ardisco anche soggiungere, mezzanamente riscaldato dal vino, vede e guarda le cose come da un luogo alto e superiore a quello in che la mente degli uomini suole ordinariamente consistere. Quindi è che scoprendo in un sol tratto molte piú cose ch’egli non è usato di scorgere a un tempo, e d’un sol colpo d’occhio discernendo e mirando una moltitudine di oggetti, ben da lui veduti piú volte ciascuno, ma non mai tutti insieme (se non in altre simili congiunture), egli è in grado di scorger con essi i loro rapporti scambievoli e per la novità di quella moltitudine