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[p. 270 modifica] loro di buono dall’antico per la maggior vicinanza (del quale antico in tutto e per tutto abbiam fatto strage), come l’esistenza e un certo vigore del popolo e dell’individuo, uno spirito nazionale, gli esercizi del corpo, un’originalità e varietà di caratteri, costumi, usanze, ec. L’incivilimento ha mitigato la tirannide de’ bassi tempi, ma l’ha resa eterna, laddove allora non durava, tanto a cagione dell’eccesso quanto per li motivi detti qui sopra. Spegnendo le commozioni e le turbolenze civili in luogo di frenarle com’era scopo degli antichi (Montesquieu ripete sempre che le divisioni sono necessarie alla conservazione delle repubbliche e ad impedire lo squilibrio dei poteri, ec. e nelle repubbliche ben ordinate non sono contrarie all’ordine, perchè questo risulta dall’armonia e non dalla quiete e immobilità delle parti né dalla gravitazione smoderata e oppressiva delle une sulle altre, e che per regola generale, dove tutto è tranquillo non c’è libertà), non ha assicurato l’ordine, ma la perpetuità, tranquillità e immutabilità del disordine e la nullità della vita umana. In somma la civiltà moderna ci ha portati al lato opposto dell’antica, e non si può comprendere come due cose opposte debbano esser tutt’uno, vale a dire civiltà tutt’e due. Non si tratta di piccole differenze, si tratta di contrarietà sostanziali: o gli antichi non erano civili, o noi non lo siamo (10 luglio 1820).


*    Io riguardo l’indebolimento corporale delle generazioni umane come l’una delle principali cause del gran cangiamento del mondo e dell’animo e cuore umano dall’antico al moderno. Così anche della barbarie de’ secoli di mezzo, stante la depravazione de’ costumi sotto i primi imperatori e in séguito, la quale è certa cagione d’infiacchimento corporale, come