Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1143

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[p. 438 modifica] significa un’azione o passione della quale non so qual possa essere di sua natura piú continua. Cosí di conversari, adversari ec. Da versare o da transversus, participio di transvertere, deriva transversare e da questo il traversare, l’attraversare e l’intraversare italiano, il francese traverser e lo spagnuolo travessar e atravessar. Ma il verbo transversare, escluso dagli onori del vocabolario, sta relegato ne’ glossari, come in quello del Du Cange che l’interpreta transire, trajicere, e il Forcellini lo rigetta appié del suo vocabolario nello spurgo delle voci trovate senza autorità competente ne’ vecchi dizionari latini e lo spiega transverso ponere. Né la recente Appendice al Forcellini lo toglie di quel posto o lo ricorda in veruna guisa. Ora ecco questa parola barbara in un gentilissimo poemetto o idillio del secolo di Augusto o del susseguente, dico in quel poemetto che s’intitola Moretum, (attribuito da alcuni a Virgilio, da altri ad un A. Settimio Sereno o Severo, poeta falisco del tempo de’ Vespasiani), ad imitazione del quale (cosa finora, ch’io sappia, non osservata) il nostro Baldi scrisse il famoso Celeo, dove quasi traduce i primi versi del poemetto latino. Dice dunque l’autore d’esso poemetto: