Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1132

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[p. 429 modifica] che prima sia stata nominata la parte principale del corpo umano e poi l’azione del prendere. E non so se possa qui aver niente che fare il nostro cappare (volgarmente capare), che significa pigliare a scelta e deriva da capo, quasi scegliere capo per capo, cioè cosa per cosa, o scegliere un capo, ossia una cosa, fra altri capi o cose. E cosí capere da principio avrebbe voluto dire pigliare pel capo o pigliare un capo cioè una cosa, nominando la parte principale pel tutto o prendendo la metafora dall’essere il capo la parte principale dell’uomo; onde i latini (ed anche oggi gl’italiani testa e i francesi tant par tête, cioè tant par chaque personne, Alberti) dicevano caput per uomo o persona o individuo umano. Vedi ancora i §§ 6. 7 e 10 della Crusca, voce Capo, e i vocabolari francese e spagnuolo ec. Vedi chef ec. e il lat. caput nelle significazioni di detti §§ della Crusca, e cosí anche i lessici greci. Vedi p. 1691.

La radice monosillaba dell’antico specere o spicere si troverebbe similmente ne’ composti auspex, haruspex, cioè spex o spax. Cosí di iungere in coniux o coniunx, cioè iux o iunx ec. Vedi p. 1166, fine, 2367, principio.

E cosí si scoprirebbe come da pochi monosillabi radicali, o tutti nomi o quasi tutti, che formavano da principio tutto il linguaggio, allungandoli diversamente e differenziandoli con variazioni di significato e con [p. 430 modifica]innumerabili inflessioni, composizioni, modificazioni di ogni sorta, giungessero i latini a cavare infinite parole, infinite significazioni, esprimerne le minime differenze delle cose che da principio si confondevano e accumulavano