Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1122

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[p. 421 modifica] populus, o da altre voci) e regolari, cioè non soggetti ad anomalie, constano sempre di una sola sillaba radicale e perpetua, e la piú parte di tre sole lettere radicali (al modo appunto de’ verbi ebraici); come parare, docere, legere, facere, dicere, dove le lettere radicali e costanti sono par, doc, leg, fac, dic. Talvolta di piú lettere radicali, ma pure di una sola sillaba, come scribere (che anticamente facea scribsi e scribtum ec. e cosí gli altri verbi simili, mutato il b in p, o viceversa ec., come puoi vedere nel Frontone), dove le lettere radicali sono cinque scrib, e la sillaba è nondimeno una sola. Talvolta di una sillaba parimente e di sole due lettere come amare, le cui lettere radicali sono am, e cosí anche ponere, cedere e simili, dove le lettere perpetue sono solamente po e ce, facendo posui, positum, positus; cessi, cessum, cessus: ma questi tali anderebbero piuttosto fra’ verbi anomali. Potranno dire che il g di legere non si conserva nel supino lectum e nel participio; che l’a di facere si perde nel perfetto feci, e il c di dicere in dixi. Ma dixi contiene evidentemente il c, essendo lo stesso che dicsi; e il g di legere si [p. 422 modifica]muta nel supino e participio in c per piú dolcezza; non però si perde né si trascura come l’o di lego, e come le altre lettere e sillabe che servono alla sola inflessione de’ verbi. Gi antichi latini scrivevano effettivamente dicsi e legsi e legs e coniugs ec., e la x dei latini ora valeva cs ora gs; vedi il Forcellini, lit. x, e l'Encyclopédie, Grammaire, lettre x. E cosí