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più densa della via si punteggiava di fuoco, nell'ondulazione d'una folla sempre mobile. Molti uomini non entravano subito, restavano fuori a ciarlare, terminando un sigaro, sotto la luce dell’entrata, che dava alle loro faccie un pallore tivido e disegnava sull'asfalto le loro brevi ombre nere. Mignòn, un pezzo d’uomo alto e grosso, con una zucca quadra da Ercole da fiera, s’apriva un varco fra i crocchi, trascinandosi 1 braccio il banchiere Steiner, piccin piccino, col ventre già grosso, la faccia tonda, incorniciata da una barba grigiastra.

— E così? disse Bordenave al banchiere, l’avete incontrata ieri nel mio gabinetto.

— Ah! era lei, esclamò Steiner. Me lo ero immaginato. Ma essa entrava mentre io usciva; l’ho appena intravveduta.

Mignon ascoltava, coll'occhio basso, facendo girar nervosamente un grosso diamante al mignolo. Aveva capito che si trattava di Nana. Poi, siccome Bordenave faceva della sua esordiente un ritratto che metteva le fiamme negli occhi del banchiere, intervenne.

— Eh! via, caro, smettete: è una buona da niente. Il pubblico le darà il benservito.... Steiner, ragazzo mio, sapete che mia moglie vi aspetta nel suo camerino.

Voleva riprenderlo, ma Steiner non sapeva staccarsi da Bordenave. Attorno a loro i crocchi erano più fitti, la folla si pigiava al controllo, nell'aria saliva un rumor di voci, in cui il nome di Nana risuonava colla chiarezza vivace e virante delle sue due sillabe. Gli uomini che si piantavano davanti agli avvisi lo leggevano forte quel nome: altri lo pronunziavano, passando, con tono interrogativo; mentre le donne inquiete, sorridenti, lo ripetevano piano con voce di meraviglia. Nessuno conosceva Nana. Donde usciva Nana? E circolavano storielle, facezie, mormorate di orecchio in orecchio. Era una carezza quel nome, un vezzeggiativo la cui famigliarità si adattava a tutte le bocche. Solamente nel pronunziarlo, la folla si faceva allegra, bonaria. Una febbre di curiosità spingeva tutta quella gente; era la febbre della curiosità parigina che ha la violenza d’un accesso di pazzia.

Si voleva veder Nana.

Una signora s’ebbe strappato lo strascico del vestito; un signore smarrì il cappello.