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il ferito da un farmacista di Via Gaillon, mentre l’omnibus si rimetteva in cammino adagio adagio.

— Dio santo! — disse il cocchiere dando una frustata ai cavalli — la mia giornata l’ho avuta!

Dionisia aveva tenuto dietro al Robineau dal farmacista. Questi, mentre aspettavano un medico, dichiarò che non c’era lí per lí nessun pericolo, e che il meglio era di portare il ferito a casa sua, dacché stava vicino, Un uomo era andato al posto di polizia a chiedere una lettiga. Allora la giovine ebbe il buon pensiero di correre avanti, per preparare la Robineau al colpo terribile. Ma le ci volle del bello e del buono per traversare la folla che, aumentando ogni minuto, s’accalcava avidamente su l’uscio: donne e ragazzi si alzavano su la punta dei piedi, resistendo ai brutali spintoni; e ogni ultimo venuto inventava la sua storiella. Dicevano trattarsi d’un marito, che l’amante della moglie aveva buttato dalla finestra!

In Via Nuova dei Petis-Champs Dionisia vide da lontano la Robineau su l’uscio del negozio. Ebbe cosí un pretesto per fermarsi, e si mise a discorrere, cercando il modo di far meno terribile la notizia. Il negozio mostrava il disordine, l’abbandono delle ultime battaglie in un commercio che sta morendo. Era la fine prevista dall’accanita gara tra le due sete rivali; la «Parigi-Paradiso» aveva uccisa la concorrenza con un nuovo ribasso di cinque centesimi: la davano ora a quattro e novantacinque, e la seta del Gaujean aveva avuto il suo Waterloo. Da due mesi il Robineau, ridotto a campare giorno


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