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il paradiso delle signore

ch’è benissimo informato... Pare che domani vi verranno ad offrire ottantamila franchi.

Fu un grido terribile:

— Ottantamila franchi! ottantamila franchi? Neppure per un milione, ora!

Lei voleva che ci ripensasse un po’. Ma, mentre gli stava parlando dei suoi affari, l’uscio si aprí, e Dionisia si fece da parte, muta e pallida. Era lo zio Baudu, con la faccia gialla, invecchiato. Il Bourras acchiappò per un bottone del soprabito il suo vicino, e senza che potesse aprir bocca, eccitato dalla presenza di lui, gli urlò sul viso:

— Lo sapete quant’hanno avuto la sfacciataggine di offrirmi? ottantamila franchi! Son arrivati a questo punto, i briganti! Credono che io mi venda come una ragazzaccia... Ah! hanno comprata la casa, e mi tengono già per sconfitto. No, non l’avranno mai. Forse avrei ceduto, ma ora che la casa è di loro, se la vengano un po’ a prendere!

— Dunque è vero ciò che m’han detto? — disse il Baudu con la sua voce lenta. — Venivo per sapere come stanno le cose.

— Ottantamila franchi? — ripeteva il Bourras. — E perché non me ne offrono centomila? Son tutti questi quattrini che mi fanno rabbia. Credono coi quattrini di potermi far fare una porcheria? Non l’avranno, giuraddio! mai! Mai, mai, mai!

Dionisia ruppe allora il silenzio per dire tranquillamente:

— L’avranno fra nove anni, quando il contratto sarà scaduto.

E, per quanto fosse lí presente lo zio, scon-


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