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(3540-3541-3542) pensieri 15

il medesimo. Questo coraggio non ha che far colla idea del perfetto coraggio da noi proposta; il quale impedisce di temere il pericolo o il danno: 1o, riguardato com’effettivo danno e pericolo; 2o, perfettamente conosciuto, compreso e considerato. Queste condizioni sono essenziali al perfetto, anzi al vero e proprio coraggio; e quel che n’è senza, o non è propriamente coraggio o imperfetto ec. (26-7 settembre 1823).  (3541)


*   Ho discorso altrove del verbo periclitor, mostrando ch’egli è continuativo di un antico periculor, fatto dal participio di questo, cioè da periculatus contratto in periclatus, come periculum in periclum, e mutata l’a in i secondo la solita regola, come in mussito da mussatus. Ora vedi appunto tal participio periculatus nel Forcellini in essa voce. E nota ch’ei dimostra il detto verbo periculor, perocché dice periculatus sum, tempo perfetto di periculor, come periclitatus sum di periclitor (27 settembre 1823).


*    Altrove ho notato e raccolto parecchie metafore delle voci caput, capo ec. Aggiungi Aristotele, Polit., lib. II, ediz. Flor., 1576, p. 159, fine: κατὰ κεφαλήν per testa a testa, cioè per uno, per ciascuno, ciascuno, singuli. E vedi la Crusca, in Testa ec. (27 settembre 1823).


*    Monosillabi latini Pes, spes,1) dies, nox, fax, nix, res. Notisi che questi e tutti gli altri monosillabi da me raccolti sono radici (anche rex, lex ec., come ho mostrato). E che i nomi greci corrispondenti, bene spesso, oltre al non essere monosillabi, non sono radici: come ἥλιος (latino sol, monosillabo) si deriva da ἅλς  (3542) ec. ec. e πρᾶχμα (res) viene da πράσσω indubitabilmente. Ed essendo verisimile che i nomi

  1. Vedi p. 3571.