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(3693-3694) pensieri 113

chi dal non continuativo senso di molti continuativi, o in molti casi ec., volesse trarre argomento di riprovare la nostra teoria della vera e propria e regolare significazione de’ continuativi ec. (14 ottobre 1823). Notesco is ui ec. Vireo - Viresco, Valeo - Valesco - Convalesco, ui. Sanesco, Consanesco ui. Fluesco. Liquesco. Seneo, Senesco. Consenesco ui.

Tutti questi verbi in esco significano fio congiunto col participio attivo de’ rispettivi verbi in eo. Cioè nitens fio ec. (14 ottobre 1823).


*    Credito as da credo itus (14 ottobre 1823).


*    Circa il verbo nicto, di cui altrove, vedi Forcellini in nico is. Inclino molto a credere che quello sia continuativo di questo, anzi che d’altro verbo; dico  (3694) quel nicto che sta appresso a poco per μύω ec. (14 ottobre 1823).


*    Alla p. 2819, margine. Vado che è βάδω (derivativo di βάω, o piuttosto lo stesso verbo diversamente pronunziato ec.) verrebbe a essere originalmente stretto affine di bito o beto per etimologia, come lo è per significato compagno. Del resto, il significato di bito e βαίνω (alterazione di βάω, come φαίνω di φάω ec. ec., del che altrove) è propriamente lo stesso. Bito is continuativo sarebbe come nicto is, piso is e simili di cui a’ lor luoghi. Dell’esistenza de’ quali però, o di alcuni di loro, si dubita. Pur gli uni possono servir di appoggio agli altri, e i certi ai dubbi, riportandoli alla nostra teoria, ed a’ nostri principii di formazione ec., i quali mostrano l’analogia che v’è tra gli uni e gli altri, sinora non osservata ec. (15 ottobre 1823). Vedi p. 3710.


*   Aiguille, aguglia, aguja, guglia (co’ lor derivati ec.) diminutivo sovente positivato, dal latino aculeus, altresí diminutivo come equuleus. Anche il greco ὀβελίσκος, quando significa guglia, è un diminutivo positivato. Ὀβε-