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(2591-2592-2593) pensieri 323

chaque langue est l’histoire des peuples qui l’ont parlée ou qui la parlent, et l’histoire des langues est l’histoire de l’esprit humain) (31 luglio, dí di S. Ignazio Loiola, 1822).  (2592)


*   Intorno all’etimologia di favellare. L’altre due voci sono favellare e cicalare: l’una si è dir favole; e cicalare si è il cigolare degli uccelli. Cellini, Discorso sopra la differenza nata tra gli Scultori e Pittori circa il luogo destro stato dato alla Pittura nelle Essequie del gran Michelagnolo Bonarroti, fine. Opere di Benvenuto Cellini, Milano, 1806-11, vol. III, p. 261. Parla di tre voci che s’usano in lingua toscana per esprimere il parlare, e la prima detta dal Cellini si è ragionare, il che egli dice che vuol fare, e non favellarecicalare (2 agosto, dí del perdono, 1822).


*   Le stelle, i pianeti ec. si chiamano piú o meno belle, secondo che sono piú o meno lucide. Cosí il sole e la luna secondo che son chiari e nitidi. Questa cosí detta bellezza non appartiene alla speculazione del bello, e vuol dir solamente che il lucido, per natura, è dilettevole all’occhio nostro e rallegra l’animo ec. ec. (3 agosto 1822).


*   Alla p. 2581, margine. Fra le lingue antiche la greca non solo ebbe infiniti scrittori prima della sua grammatica, ma prima ancora d’ogni grammatica conosciuta. Quindi la sua inesauribile ricchezza e la sua assoluta onnipotenza. La lingua latina per  (2593) verità non dico che avesse vocabolari (sebbene ebbe forse parecchie nomenclature ec., come la greca col tempo ebbe i suoi libri detti ᾽Αττικισταὶ ec. ec.), e certo ebbe parecchi scrittori anteriori alla sua grammatica (fra’ quali, se vogliamo porre Cicerone, sarà certo che questi furono i migliori); ma la grammatica essa già l’aveva in quella della lingua greca, studiando la qual lingua