Pagina:Zibaldone di pensieri IV.djvu/289

(2500-2501) pensieri 277



*    Alla p. 2405. Un corollario si può tirare molto ragionevolmente dal vedere che le scritture orientali mancano per lo piú delle vocali. Ed è che quelle lingue fossero le prime ad esser coltivate, la scrittura orientale la prima ad essere inventata (appunto perché piú imperfetta, e similmente si potrebbe dire della struttura ec. delle loro lingue), le letterature orientali le prime a nascere, e insomma l’Oriente il primo ad esser civilizzato e quindi probabilmente il primo ad esser popolato e ridotto alla società ec. Confermando con questa le altre prove che già s’hanno delle dette proposizioni e dell’origine che il genere umano ha dell’Oriente (26 giugno 1822).


*    Per qual cagione il barbarismo reca inevitabilmente agli scritti tanta trivialità di sapore e ripugna sí dirittamente all’eleganza? Intendo per barbarismo l’uso di parole o modi stranieri, che non sieno affatto alieni e discordi dall’indole della propria lingua e degli orecchi nazionali e delle abitudini ec. Perocché  (2501), se noi usassimo, per esempio, delle costruzioni tedesche o delle parole con terminazioni arabiche o indiane o delle congiugazioni ebraiche o cose simili, non ci sarebbe bisogno di cercare perché questi barbarismi ripugnassero all’eleganza, quando sarebbero in contraddizione e sconvenienza col resto della favella e cogli abiti nazionali. Ma intendo di quei barbarismi quali sono, per esempio, nell’italiano i gallicismi (cioè parole o modi francesi italianizzati e non già trasportati, per esempio, colle stesse forme e terminazioni e pronunziazioni francesi, ché questo pure sarebbe fuor del caso e della quistione). E domando perché il barbarismo cosí definito e inteso distrugga affatto l’eleganza delle scritture. Certo è che non ripugna alla natura né delle lingue, né degli uomini né delle cose, e non è contrario ai principii eterni ed essenziali dell’eleganza,