Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/481

(1966-1967-1968) pensieri 467

prononciation, qui appartient à ce qu’il y a de plus subtil et de plus indéfinissable dans l’imagination et dans le caractère national (vedete qui: 1o, la gran varietà di tutto ciò ch’é opera ed effetto della natura e non ha che far colla ragione; 2o, l’immensa e inevitabile e naturale varietà che deve a ogni patto nascere ec. nella favella degli uomini, varietà ch’essendo cosí difficile a saisir pone un grandissimo ostacolo a farsi scambievolmente intendere. E quante menome, ma egualmente indefinibili e inimitabili particolarità ha la pronunzia e l’accento di ciascun paese o terra o individuo! ec.). De  (1967) l’Allemagne, t. I, 2de part., ch. 9, principio.

Il detto amusement ha un gruppo di cagioni, tutte insieme e concordemente efficienti, benché diversissime e anche contrarie. Quanti effetti, quanti piaceri ec. derivano individualmente e in un medesimo caso e punto da cagioni contrarie! E non sarebbero quali sono in mancanza di una di tali cagioni o della loro contrarietà! (21 ottobre 1821).


*    Alla p. 1946. I francesi ignoranti o poco avvezzi a scrivere, o fanciulli o principianti, gli stampatori ec., cadono frequentemente in errore scrivendo o stampando come pronunziano, cioè in luogo della lettera o sillaba che la loro ortografia prescrive ponendo quella che nell’alfabeto francese risponde alla pronunzia di quella medesima lettera o sillaba, per esempio, in luogo di en scrivendo o stampando an, in luogo di au, o ec. e parimente lasciando quelle lettere o sillabe che, benché secondo la loro ortografia si debbano scrivere, non si pronunziano o viceversa ec. Ciò, che  (1968) non accade certo agl’italiani se non quando pronunziano male ec., che altro dimostra se non l’imperfezione della scrittura francese ec., e ch’essa scrittura, non corrispondendo al loro alfabeto, non corrisponde effettivamente alla pronunzia e non è naturale? ec.