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(1182-1183) pensieri 467

latini. Eppure essi dicono jussus us e parimente jussum i; e cosí altri tali verbali della quarta congiugazione (ché risus è un puro verbale) gli fanno talora neutri della seconda, come pur gustum i, per gustus us ec., su di che vedi p. 2146 e 2010, se vuoi (18 giugno 1821).


*    Alla p. 1173. Cosí dico pure delle gemme e di tanti altri oggetti o di uso o di lusso, difficilissimi a procacciarsi e non possibili senza infiniti travagli e disastri, ma che d’altra parte si considerano appresso a poco come necessari alla vita civile e servono effettivamente o sono anche necessari al commercio fra le nazioni (che senza molti di tali oggetti e di tali bisogni non sussisterebbe), fonte principale della civiltà e quindi della pretesa felicità del genere umano.  (1183)


*   Il pensiero precedente intorno all’effettiva necessità di tanti oggetti di lusso ec. per mantenere e dar motivo al commercio, necessario alla civiltà, quando anche i detti oggetti non sieno effettivamente e per se stessi né bisognevoli né utili alla vita, merita di essere ampliato; perché i detti oggetti costando infiniti travagli all’umanità si vede come sia necessaria alla civiltà l’inciviltà, alla perfezione l’imperfezione (nel senso in cui chiamiamo perfezione il suo contrario), alla umanità e delicatezza e raffinatezza ec. la barbarie della società (18 giugno 1821).


*    Quello che ho detto altrove intorno alla diversa impressione che fanno ne’ fanciulli i nomi propri (e si può aggiungere le parole di ogni genere) e alle diverse idee che loro applicano di bellezza o di bruttezza, secondo le circostanze accidentali di quell’età, serve anche a dimostrare come sia vero che il bello è puramente relativo, e come l’idea del bello