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(977-978) pensieri 311

come fanno i romantici? (Bürger, nell’Eleonora, Biblioteca Italiana, tomo VIII, p. 365). Questa è l’imitazione delle balie e de’ saltimbanchi, ed è tutt’una con quella che si fa nella detta maniera di scrivere e coi detti segni, sconosciutissimi e con ragione a tutti gli antichi e sommi (22 aprile, giorno di Pasqua, 1821).


*    Quanto piú qualsivoglia imitazione trapassa i limiti dello strumento che l’è destinato e che la caratterizza e qualifica, tanto piú esce della sua natura e proprietà, e tanto piú si scema la maraviglia, come se nella scultura che imita col marmo s’introducessero gli occhi di vetro o le parrucche invece delle chiome scolpite. E cosí appunto si deve dire in ordine alla scrittura, la quale imita colle parole e non deve uscire del suo strumento. Massime se questi nuovi strumenti son troppo facili e ovvi,  (978) cosa contraria alla dignità e alla maraviglia dell’imitazione e che confonde la imitazione del poeta o dell’artefice colla misera imitazione delle balie, de’ mimi, de’ ciarlatani, delle scimie e con quella imitazione che si fa tutto giorno o con parole o con gesti o con lavori triviali di mano, senza che alcuno si avvisi di maravigliarsene o di crederla opera del genio e divina (23 aprile 1821).


*    Oggi non può scegliere il cammino della virtú se non il pazzo, o il timido e vile, o il debole e misero (23 aprile 1821).


*    Per l’invenzione della polvere l’energia che prima avevano gli uomini si trasportò alle macchine e si trasformarono in macchine gli uomini, cosicché ella ha cangiato essenzialmente il modo di guerreggiare. Biblioteca Italiana t. V, pag. 31. Prospetto storico-filosofico ec., del conte Emanuele Bava di S. Paolo, 2.a ed., ult. estratto (23 aprile 1821).