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Colle robuste sue tenaci braccia,
E tanto intorno rigoglioso ascese,
Che tutto mi velò l’antica faccia.
5Vago in vista e fiorito egli mi rese,
E colle frondi sue avvien, ch’io piaccia;
Ma se poi l’occhio alcun più a dentro stese,
Scorge com’ei mi roda, e mi disfaccia.
Ei mi ricerca le midolle e l’ossa;
10E sue radici, fitte in mezzo al cuore,
Esercitan furtive ogni lor possa.
E già in più parti n’han cacciato fuore
Gli spirti e ’l sangue, ed ogni virtù scossa;
Tal ch’io non già, ma in me sol vive Amore.
CARLO ENRICO SANMARTINO.
Scorre al piè di balze ombrose
Un bel rio di puro argento,
Che serpendo a passo lento,
Cangia l’onde in gigli e rose.
5Quì sull’erbe rugiadose
Par, che stanco dorma il vento,
E che ’l rio fugga il tormento
Delle vie dure e sassose.
In sì dolci ombre secrete
10Io sol chieggio all’aura, all’onde
Un momento di quiete:
Ma il ruscel sull’erme sponde
Mostra a piè d’un fresco abete
Lei che dorme, e non risponde.
AURORA SANSEVERINO.
I
Che fai, Alma, che pensi? Avrà mai pace
De’ tuoi stanchi pensier l’acerba guerra,
Che in dubbia lance il viver mio rinserra