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Rinnovarsi nel Mondo ognor sua morte.
Ah! se invece di pace acerbe pene
Avvien, ch’il sonno a lui nimico apporte,
Deh! chi risveglia il mio Signor, che dorme?
QUIRICO ROSSI.1
Io nol vedrò, poichè il cangiato aspetto
E la vita, che sento venir meno,
Mi diparte dal dolce aer sereno,
Nè mi riserba al sanguinoso obbietto.
5Ma tu, Donna, vedrai questo diletto
Figlio, che stringi vezzeggiando al seno,
D’onte di strazi e d’amarezza pieno
Spietatamente lacerato il petto.
Che fia allor, che fia, quando tal frutto
10Corrai dall’arbor sospirata? Oh quanto
Si prepara per te dolore e lutto!
Così largo versando amaro pianto
Il buon vecchio dicea: con ciglio asciutto
Maria si stava ad ascoltarlo intanto.
BERNARDINO ROTA.
I2
Oh che begli atti in dolce umil sembiante
Fur quei che io vidi, e non potei morire,
Quando fu vista dal bel corpo uscire
L’alma, ch’ebbe dal Ciel grazie cotante!
5Oh che nuove parole accorte e sante
Intesi allor, che fur certo ad udire
Gli Angeli in terra! E ben parve il morire
- ↑ Il vecchio Simeone a Maria.
- ↑ Per la Moglie morta di parto; così li cinque seguenti.